Ci sono milioni di associazioni no-profit in tutto il mondo, già.
E’ un mare così vasto, quello della solidarietà, che non è semplice orientarsi in questa moltitudine di inviti a sostegno del sociale. Ma noi non abbiamo avuto paura di sentirci una goccia nel mare: il mare è fatto di gocce, del resto.
Così, con la voglia di smuovere le cose goccia a goccia, ma con la determinazione di volerle trasformare radicalmente in un’alta marea di creatività e idee, è nato Scatto Libero: una piccola forza tra le tante, preziose, che in Italia supportano chi si trova in difficoltà. Ci sentiamo un po’ pionieri, a dirla tutta, perché siamo l’unica associazione italiana ad aver pensato di fare della fotografia uno strumento di solidarietà a sostegno dei detenuti del carcere di Rebibbia: questo sappiamo fare e in questo crediamo. Solo una passione grande può essere trasmessa agli altri in modo credibile ed è un trasporto che cerchiamo ogni volta di rendere contagioso.
Magari non è sempre facile. Si tratta comunque di persone che vivono una condizione di reclusione forzata. Può capitare una giornata no, una di quelle fatte di cattivi pensieri e momenti tristi, di nostalgia per gli affetti distanti. Può capitarci d’inciampare nella diffidenza dei detenuti: succede anche questo. Il più delle volte, però, riusciamo a trasformare quei volti inquieti e sospettosi in facce distese.
I nostri corsi sono la loro chance per dimostrare a se stessi di poter conoscere, imparare e mettersi all’opera cercando davvero uno “scatto libero” in un luogo che è per antonomasia tutto il contrario della libertà. Li abbiamo visti curiosi nel seguire le lezioni di teoria, lasciarsi affascinare dall’uso della macchina fotografica, diventare capaci di applicarsi con risultati sorprendenti che siamo stati fieri di pubblicare sul nostro sito e che saremo entusiasti di esporre in mostra non appena le donazioni lo renderanno possibile.
Appena voi lo renderete possibile, sì.
Perché, come è logico per un’associazione no-profit, il sostegno economico delle donazioni è imprescindibile per la vita di un progetto di solidarietà. Oggi li chiamiamo detenuti, ma queste persone torneranno a essere uomini liberi in una giungla sociale che chiede determinazione, prontezza, voglia di farcela. Noi di Scatto crediamo profondamente in un supporto che sia utile a proiettare i ragazzi di Rebibbia in un domani magari non meno difficile, ma accompagnato, e non è poco, dalla consapevolezza che l’impegno e la volontà producono piccoli grandi miracoli.
Quei miracoli che si moltiplicano a ogni incontro e di cui beneficia lo stesso team: le loro storie, gli scambi umani costanti e fortissimi, il contatto fisico di ogni abbraccio che ha davvero importanza nel suo non essere mai scontato, i sorrisi che vanno oltre una semplice battuta per trasformarsi in autentico spirito di solidarietà ci fanno assistere ogni volta a qualcosa di portentoso che ci forma umanamente e che vorremmo poter condividere con tutti voi donatori, supporters, amici di questo neonato Scatto Libero.
Noi vogliamo che la Fotografia, nel rendere i detenuti di Rebibbia liberi di interpretare una realtà a cui appartengono per i loro stessi errori, diventi lo specchio in cui riflettere questa nuova, possibile energia di rinnovamento e fiducia nel futuro.
E sarà anche una goccia nel mare, ma noi partiamo così.
Come nelle grandi avventure.
Senza paura.
Seralisa Carbone
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