In un luogo inaccessibile ed emotivamente forte come il carcere, una fotografa
professionista avrebbe potuto catturare immagini “toccanti” da portare alla ribalta
con la facilità di uno schiocco di dita e la velocità di un click.
Ma non era questo, il fine di Scatto Libero.
Noi volevamo “dare”, all’Altro, non rubare immagini e scappar via per mostrare
all’esterno le nostre abilità.
Siamo consapevoli di chi siamo, la fotografia è nostro mestiere, ma Solidarietà
vuol dire donare, non autocelebrarsi: le immagini dovevano essere scattate dai
detenuti e non c’era idea più bella per tutti, perché la nostra forza motrice era – e
rimane – “abilitare”, trasferire conoscenza, mettere davvero la cultura al servizio
del sociale come è più difficile, già, ma un’associazione no-profit ha la
responsabilità di quest’ambizione senza mezzi termini.
In questa fotografia ci sono io e, sovrapposto al mio,
l’occhio di Toni.
Toni è uno dei quattordici ragazzi che hanno preso parte
al laboratorio fotografico del carcere di Rebibbia.
Lui non riusciva a guardare in bianco e nero e non immaginava che con l’evidenza
dei colori. Non sapeva ancora che la luce può far miracoli anche attraverso due
tinte così apparentemente limitate, rigorose, opposte.
Così, insieme a noi, ha saputo superare il proprio limite, imparando a guardare
con occhi differenti quel bianco e nero che prima appariva come l’ennesima
restrizione.
Io e Toni SIAMO il simbolo di Scatto Libero.
Scatto nasce per far esprimere chi vive situazioni al limite e per far urlare le
fotografie di chiunque veda preclusa la propria libertà e abbia il coraggio di aprire
uno spiraglio attraverso l’arte e l’immaginazione.
Scatto Libero vuol dare luce, attraverso la luce, a immagini figlie di persone che
già le avevano dentro in una gestazione ancora tutta da scoprire.
“Noi con i loro occhi”, sì,
perché il nostro impegno, unito al
loro sguardo, ha creato una sincronia potente di cui andiamo fieri.
La vittoria sta nell’entusiasmo e nella speranza che la FOTOGRAFIA ha saputo
esaltare.
Perché Fotografia non è soltanto immagine, ma anzitutto immaginazione,
vibrazione, vita.
Vi aspettiamo tutti alla mostra.
Idea di Tania Boazzelli
Fotografia e post-produzione di Alice Pastorelli
Testo di Seralisa Carbone